A poca distanza dal borgo di Montescudo, questo accogliente castello fa parte di una rete di meraviglie architettoniche medievali, ognuna con una particolarità che le contraddistingue.
L’antico nome «Castrum Albareti», oggi Castello di Albereto, deriva dalla presenza di una folta foresta di querce, tigli, pioppi e pini che nell’antichità ricoprivano tutta l’area.
Le prime fonti storiche del castello risalgono al XIII secolo, quando Albereto stipulò un patto federativo con la famiglia dei Malatesta, mentre le continue lotte contro la famiglia dei Carpegna influenzarono anche la sua storia, che passò di mano più volte fra le due famiglie, fino al 1336 anno che decretò la definitiva conquista del castello da parte di Pandolfo Malatesta. Fino al 1700 restó comunque sotto il dominio di Rimini.
Durante la dominazione napoleonica nel 1797, con la costituzione della Repubblica Cisalpina, venne inserita nel cantone di Montescudo, per tornare poi sotto la dominazione del governo pontificio. Fu annessa con l’unità d’Italia nella provincia di Forlì distretto di Rimini.
Sulla sinistra del piazzale si può notare la slanciata Torre Campanaria, unico particolare superstite di un più ampio complesso che comprendeva anche una chiesa con annessa canonica andate completamente distrutte durante la seconda guerra mondiale.
Gli ultimi restauri del complesso risalgono al 2003.
Albereto si trova nella Valle del Conca, vicino a Montescudo e Montecolombo, superando il fiume Conca più a Est ci sono Montefiore Conca, Saludecio, Mondaino, e Montegridolfo. Verso Ovest il Monte Titano (San Marino), è imponente verso la vallata e la riviera romagnola.
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